Non immagino mai quanta sporcizia tocchi ogni giorno: questi 7 oggetti vanno igienizzati subito

Non immagino mai quanta sporcizia tocchi ogni giorno: questi 7 oggetti vanno igienizzati subito

Una coppia impegnata nelle pulizie domestiche. L'uomo usa l'aspirapolvere, la donna lava il pavimento: un'immagine di igiene quotidiana. - dialmabrown.it

Marco Ferrero

Novembre 4, 2025

Apri il frigorifero, prendi il telefono, sfiori la maniglia del bagno e ti siedi sul divano: una sequenza di gesti che compi centinaia di volte nella giornata senza pensarci. Eppure molte di queste superfici, familiari e silenziose, sono veri e propri punti di accumulo per germi e batteri. Non si tratta di allarmismo, ma di osservazione pratica: oggetti che non fanno sporco visibile vengono spesso esclusi dalla lista delle pulizie, e rimangono così trascurati per settimane o mesi. Un dettaglio che molti sottovalutano, e che può trasformare la routine domestica senza grandi sforzi. Qui non parliamo solo di estetica: parliamo di igiene quotidiana, di gesti concreti che riducono il rischio di contaminazione, soprattutto se in casa vivono bambini o persone con fragilità. Prima di leggere oltre, prova a contare mentalmente quante volte tocchi il tuo smartphone o il telecomando: se la cifra ti sorprende, sei già sulla strada giusta per cambiare abitudine.

Gli oggetti che tocchi senza pensarci

In molte case in Italia la lista delle pulizie copre pavimenti, piatti e servizi igienici, ma trascura superfici che vengono toccate decine di volte al giorno. Il telecomando, per esempio, viene manipolato mentre si mangia, si starnutisce o si accende la televisione: secondo alcuni studi recenti, può ospitare una carica batterica superiore a quella di altri oggetti domestici. Un panno in microfibra imbevuto di alcool è spesso sufficiente per ridurre la contaminazione, ma non tutti lo fanno regolarmente.

Le maniglie delle porte e gli interruttori della luce sono altri esempi classici: punti di passaggio che collegano ambienti diversi della casa e che ricevono mani sporche o unte. Tenere uno spray igienizzante a portata di mano è una soluzione pratica, e un gesto che richiede pochi secondi può ridurre notevolmente i rischi. Un fenomeno che in molti notano solo d’inverno, quando la circolazione di virus aumenta, è la maggiore attenzione proprio a queste superfici.

La tastiera del computer e il mouse accumulano briciole e residui di cibo: chi lavora da casa lo sa bene. Una pulizia settimanale con aria compressa e salviette specifiche mantiene l’ambiente di lavoro più salubre. Infine, uno degli oggetti più trascurati è lo spazzolino da denti lasciato in prossimità del lavabo: gli schizzi e l’umidità favoriscono contaminazioni; conservarlo in un contenitore chiuso è una precauzione semplice ma efficace.

Sette superfici insospettabili e come trattarle

Alcuni oggetti domestici sono particolarmente abili a trattenere sporco e batteri pur restando invisibili alla vista. Ecco sette casi pratici e metodi concreti per intervenire. Il telecomando: puliscilo ogni settimana con un panno in microfibra e alcool isopropilico, facendo attenzione alle fessure tra i tasti. La borsa o lo zaino che lasci sul pavimento o sui sedili dei mezzi pubblici raccoglie polvere e agenti esterni; lavare le parti in tessuto o trattarle con prodotti specifici a cadenza mensile riduce l’accumulo.

Il cellulare è spesso sul tavolo mentre si mangia: alcune ricerche indicano che il display può ospitare cariche batteriche elevate. Per la pulizia, usare salviette igienizzanti per dispositivi elettronici o un panno leggermente inumidito con soluzione a base di alcool. Attenzione a non esagerare con i liquidi, per non danneggiare i componenti.

Non immagino mai quanta sporcizia tocchi ogni giorno: questi 7 oggetti vanno igienizzati subito
Ragazza sorridente mostra il “segno OK” vicino a flaconi di detersivo. In alto a sinistra, guanti puliscono una superficie. – dialmabrown.it

La spugna della cucina è un paradosso: lo strumento usato per pulire è spesso il più contaminato. Un consiglio pratico è sostituirla ogni settimana o igienizzarla con acqua calda e candeggina diluita; alcuni preferiscono l’uso di panni a microfibra lavabili in lavatrice. Il tappetino del bagno trattiene umidità e favorisce muffe: lavarlo in lavatrice almeno una volta a settimana aiuta a mantenere un ambiente più asciutto e sicuro.

Le cuffiette o gli auricolari accumulano cerume e sudore; pulire le superfici con un cotton fioc leggermente inumidito e disinfettare la plastica allunga la loro durata e riduce i rischi. Infine, il volante dell’auto viene toccato dopo palestra, spesa o lavoro: un panno igienizzante dopo uscite ad alto contatto è una misura semplice, utile soprattutto nei tragitti urbani.

Igiene invisibile: pratiche semplici e concrete

Non serve una rivoluzione per migliorare la salubrità della casa: servono azioni ripetute e pianificate. Mettere nel cassetto della cucina una confezione di salviette igienizzanti, impostare un promemoria settimanale per passare un panno al telecomando o alle maniglie, e prevedere la sostituzione regolare della spugna sono interventi a basso sforzo e alto rendimento. Chi vive in appartamenti condivisi o in famiglie con bambini può ridurre l’esposizione adottando contenitori chiusi per gli spazzolini e riporre la borsa su mensole anziché sul pavimento.

Nel corso dell’anno, in diverse città italiane, servizi di informazione sanitaria ricordano l’importanza di queste piccole pratiche: non sono azioni spettacolari, ma cambiano la qualità dell’igiene domestica. Un dettaglio che molti sottovalutano è la frequenza: pulire in modo superficiale ogni giorno spesso funziona meglio di interventi profondi ma rari.

Alla fine, la pulizia più efficace è quella che si integra nella routine senza richiedere tempo extra. Tenere a portata di mano un panno in microfibra, una piccola bottiglia di alcool e qualche salvietta può trasformare abitudini apparentemente innocue in azioni di prevenzione quotidiana. Molti italiani stanno già adottando questi accorgimenti nelle case e nelle auto: non è un gesto estremo, ma un modo concreto per ridurre la presenza di germi in quegli oggetti che tocchiamo senza pensarci.