Palette colori innovative per il design d’interni nel 2026: le tendenze da conoscere

Palette colori innovative per il design d’interni nel 2026: le tendenze da conoscere

Franco Vallesi

Dicembre 28, 2025

Al centro della progettazione degli interni, il colore ha smesso di essere un semplice dettaglio: ora influenza davvero il benessere di chi vive quegli spazi. Negli ultimi tempi si dà sempre più peso non solo all’aspetto estetico, ma pure alla funzionalità e alla sostenibilità. Lo si vede chiaramente nelle palette cromatiche create per ambienti che vogliono essere più consapevoli e in sintonia con l’ambiente e con le persone.

Il valore concreto delle quattro palette cromatiche

Le combinazioni di colore attuali ruotano attorno a quattro gruppi principali, ognuno con una sua voce precisa nel rapporto tra luce e materia. La palette chiamata Grounds – per esempio – punta a un legame solido con la natura, con verdi polverosi e toni terricci. Colori che sembrano tratti da un bosco o dal sottosuolo, con accenti raffinati come la muscovite, creando un’atmosfera di calma e radicamento, un dettaglio spesso sottovalutato ma che conta davvero quando si parla di casa.

Palette colori innovative per il design d’interni nel 2026: le tendenze da conoscere
Palette colori innovative per il design d’interni nel 2026: le tendenze da conoscere – dialmabrown.it

A fianco, la gamma Shadows si regge su grigi intensi e profondi, materici, che trasformano l’ombra in una presenza tangibile e non solo in un vuoto di luce. Sullo sfondo, un colore chiaro – che per qualche tempo ha fatto da dominatore annuale – dà vita a superfici ricche di profondità, specie d’inverno, quando la luce nel Nord Italia cambia volto e inclinazione. In quei momenti, emergono sfumature nascoste, un fatto evidenziato spesso dagli addetti ai lavori.

Energia e ritmo, invece, arrivano con Pulses, una palette vivace dominata da rossi forti, capaci di trasformare un muro piatto in un cuore pulsante pieno di emozione. In questa scelta, il colore “batte” sotto la pelle, portando vitalità e movimento all’ambiente. Poco dopo, la collezione Traces offre tonalità più calde, beige vellutati e marroni secchi, che avvolgono lo spazio come tessuti e lasciano una traccia palpabile, fatta di memoria storica e cultura.

Il lavoro sulle materie prime e l’impatto sulla progettualità

Non conta solo il colore, ma anche con cosa è fatto il prodotto. Le vernici professionali di questi tempi si basano su componenti bio-based, con bassissime emissioni di sostanze organiche volatili e zero formaldeide. Un bel cambiamento, e non è poco, in un settore come l’interior design dove la qualità dell’aria e dell’ambiente segnano davvero la differenza.

Ambienti sani e confortevoli al tatto, non più un lusso riservato solo a pochi, bensì un obiettivo esteso anche alle case in città. Spesso, chi abita in contesti urbani non si rende conto di quanto il colore e i materiali influenzino la percezione dello spazio ogni giorno, e soprattutto il proprio benessere: un tema che oggi – dalle parti di Milano e non solo – sta diventando centrale nelle scelte progettuali.

Le nuove collezioni cromatiche, quindi, non sono abbinamenti messi lì a caso, ma elementi che trovano un equilibrio tra responsabilità ambientale e innovazione tecnica, mantenendo sempre un legame stretto con la materia e la sua funzione concreta dentro gli spazi abitati. Il rapporto tra architettura e colore è cambiato, si è fatto più attento, più “vivo”, e guarda avanti in modo consapevole.

L’esperienza del colore attraverso la luce e la materia

Curioso osservare come, durante un evento a una residenza milanese, l’interazione tra architettura, fotografia e colore sia diventata un viaggio sensoriale. Le installazioni abbinate a immagini create con intelligenza artificiale e campioni materici hanno invitato i presenti a “sentire” il colore, non solo a guardarlo.

Un ruolo da protagonista l’ha avuta la luce naturale, capace di trasformare la percezione delle superfici e dello spazio intorno, portando a vivere il vuoto come presenza e mettendo in risalto la materia dietro ogni tinta. L’architetto che ha curato l’evento ha spiegato bene: il colore non vive da solo, ma si muove in un dialogo continuo con la luce e l’architettura stessa, diventando infine un elemento dinamico e fondamentale per le scelte sul design.

Davvero, un modo diverso di guardare al colore ogni giorno. In Italia la luce cambia spesso, si fa intensa e poi tenue, modulando colori e texture: un fatto poco casuale, ma anzi centrale nel rapporto tra chi vive lo spazio, l’ambiente che lo circonda, e le emozioni che ne derivano. Una strada che promette di orientare le tendenze e i progetti a venire, non solo a parole.

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