Perché la sansevieria è la scelta ideale per purificare l’aria e valorizzare ogni ambiente della casa

Perché la sansevieria è la scelta ideale per purificare l’aria e valorizzare ogni ambiente della casa

Franco Vallesi

Dicembre 26, 2025

Nei palazzi pieni di gente, tra uffici e appartamenti in città, spesso l’aria dentro casa sembra pesante, quasi bloccata. Anche con le finestre aperte, chi ci passa molte ore lo sente bene sulla pelle: mal di testa, difficoltà a stare tranquilli, sonno che non è mai profondo. Segnali chiari di un’aria interna non proprio al top. Così, per tanti, la Sansevieria è diventata una presenza fissa, non solo una decorazione. Dietro le sue foglie affusolate, che crescono dritte verso l’alto, si nasconde infatti un vero vantaggio: aiuta a migliorare la qualità dell’aria dove quella fresca fa fatica a entrare. Proprio per questo motivo la Sansevieria spunta sempre più spesso negli ambienti urbani e negli uffici.

La lingua che purifica l’aria

Chi non la conosce come lingua di suocera? Originata dalle aree tropicali africane e asiatiche, la Sansevieria si adatta con una certa facilità a condizioni che altre piante rifiuterebbero. Le sue foglie carnose, erette, con margini netti, non sono solo una questione di aspetto. Studi recenti mostrano che questa pianta assorbe sostanze chiamate composti organici volatili (COV), come formaldeide, toluene e xilene. Questi composti, spesso rilasciati dai mobili appena acquistati, dalle colle, dalle vernici o dai materiali da costruzione, tendono ad accumularsi soprattutto in case ben isolate.

Perché la sansevieria è la scelta ideale per purificare l’aria e valorizzare ogni ambiente della casa
Una sansevieria con foglie variegate in un vaso bianco, un tocco di verde che purifica l’aria di casa. – dialmabrown.it

In realtà chi arreda – o rifà – casa spesso sottovaluta quanto l’aria interna possa peggiorare a causa dei materiali nuovi. La Sansevieria, ovviamente, non sostituisce una buona ventilazione, ma svolge il ruolo di filtro naturale, attenuando la presenza di sostanze nocive. Ecco perché è una delle piante preferite negli spazi di lavoro e nei piccoli appartamenti in città, dove aprire le finestre spesso non basta o non succede abbastanza.

Non solo aria più pulita: chi ha la pianta in casa racconta spesso di meno polvere e di un’atmosfera più fresca, anche se i rilevatori precisi – quelli da laboratorio – servono veramente. Questi fattori insieme hanno fatto crescere la popolarità della Sansevieria, perché coniuga l’utilità pratica con un aspetto pulito e ordinato, che si adatta a molti tipi di arredamento.

Come funziona anche nelle ore di riposo

Tra le peculiarità del genere c’è il metabolismo CAM – abbreviazione di crassulacee acid metabolism – che rende la Sansevieria un po’ diversa da tante altre specie. La pianta, infatti, apre gli stomati e scambia gas prevalentemente di notte: assorbe anidride carbonica e rilascia ossigeno. Non è poco, soprattutto se la si tiene in camera da letto, dove può aiutare a rendere l’aria più salubre mentre si dorme.

Per chi ha una stanza con poca ventilazione, questa funzione è stata osservata più volte da tecnici del settore, trovando conferme sull’effetto positivo in ambienti poco aerati. Certo, una singola pianta non è una centralina d’ossigeno e non risolve problemi seri da sola, ma la sua capacità di assorbire agenti inquinanti e questa attività notturna insieme cambiano l’ambiente in meglio.

D’inverno, quando le finestre restano chiuse a lungo – cosa comune nel Nord Italia –, si avverte di più quella sensazione fastidiosa di aria “stagnante”. Qui la convinzione di chi ha provato a tenerla in casa è che la Sansevieria alleggerisca la situazione, rendendo l’aria meno soffocante. Però – come sempre – occorre associare la pianta a frequenti ricambi d’aria e a scelte d’arredamento attente, prediligendo materiali che rilasciano il meno possibile inquinanti.

Insomma, più che una semplice pianta decorativa, la Sansevieria si conferma un’opzione concreta e scientificamente confermata per chi cerca un po’ di benessere dentro casa o in ufficio.

Bassa manutenzione e risultati tangibili

La popolarità della Sansevieria passa anche dalla facilità di gestione. Vuole un terreno che dreni bene, poca luce diretta, e poche annaffiature. In pratica, sta bene sia in soggiorni luminosi sia dove la luce naturale scarseggia, come spesso succede negli uffici o nei corridoi d’appartamenti. Inoltre, la sua resistenza a stress ambientali e la richiesta di poche cure la rendono adatta a molti spazi casalinghi italiani, dai centri storici di città come Milano o Torino, fino alle abitazioni nei quartieri più densamente popolati.

Le specie di Sansevieria sono moltissime: da quelle con foglie larghe e robuste, molto classiche, a tipologie con foglie più sottili e cilindriche, che si incastrano bene in diversi stili. A qualcuno in città piacerà anche il fatto che tollera la scarsa illuminazione meglio di tante altre, riducendo anche il bisogno di sistemi tecnologici per tenere sotto controllo la qualità dell’aria interna.

Un dettaglio da non sottovalutare: alcune parti della pianta sono leggermente tossiche se mangiate, ecco perché conviene tenerla lontana da cani, gatti e altri animali domestici. Può sembrare una cosa da poco, ma – specialmente per chi ha animali che ci girano intorno – diventa un punto da ricordare.

Quindi, scegliere di avere in casa una Sansevieria significa, per tanti, adottare una soluzione semplice e pratica per avere aria più pulita. Una pratica ormai diffusa tra molte famiglie che non vogliono complicazioni nella cura della pianta, ma desiderano spazi più freschi e meno inquinati.

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