Natale a Longiano: il borgo si anima con un autentico presepe vivente tra le sue vie

Natale a Longiano: il borgo si anima con un autentico presepe vivente tra le sue vie

Franco Vallesi

Dicembre 24, 2025

Quando arriva l’inverno, Longiano cambia volto. Le sue strade diventano una specie di palcoscenico, dove il Natale si svela attraverso racconti di tradizione, cultura e memoria collettiva. È un borgo dell’Emilia-Romagna che, da ormai 35 anni, apre le porte a visitatori e residenti per una mostra di presepi sparsi un po’ ovunque nel centro storico: piazze, angoli nascosti, edifici antichi. Non si tratta mai solo di semplici scene sacre, ma di un viaggio – nel vero senso della parola – che mette insieme storia locale e sperimentazioni. Ogni anno allora si rinnova uno sguardo nuovo su un’usanza tanto antica quanto viva. Ad esempio, in questa edizione la Natività si inserisce in un teatro davvero speciale, segnato dal ricordo della guerra: un rifugio antiaereo trasformato in simbolo di rinascita e partecipazione.

Una natività nel rifugio bellico che custodisce la tradizione romagnola

Il cuore di Longiano nasconde una galleria sotterranea, un tempo rifugio antiaereo durante i momenti più duri dei conflitti. Qui, la Natività si svolge ispirandosi alle usanze tipiche della Romagna, un’installazione realizzata da una famiglia con lunga esperienza nell’arte del presepio fatto a mano. L’allestimento unisce dettagli storici e frammenti di vita quotidiana, andando ben oltre la mera rappresentazione religiosa. Dettagli come gli abiti, le attività artigianali di una volta, rendono palpabile la vita di queste terre, un racconto che mette insieme memoria storica e fede in uno stesso spazio da condividere. Ecco, chi vive in città spesso non coglie davvero il valore di questa trasformazione: un luogo intriso di paura diventa un ritrovo di comunità e significati.

Natale a Longiano: il borgo si anima con un autentico presepe vivente tra le sue vie
Il borgo medievale di Longiano, con il suo castello illuminato, si accende al tramonto, immerso nel paesaggio invernale. – dialmabrown.it

I numerosi presepi sparsi nel centro storico sono insomma solo il primo richiamo, ma proprio questa Natività nel rifugio dà un significato profondo, svelando un legame diretto tra identità locale e cultura. Un’esperienza che apre a tutti: non solo un momento religioso, bensì un’occasione per pensare e scambiare idee. Il passato e il presente si incontrano chiaramente, dando nuova vita a spazi e ricordi spesso dimenticati.

Il percorso diffuso tra arte popolare e innovazione nel presepio

Longiano propone una visita che si snoda tra oltre cento presepi, dislocati tra piazze, stradine strette e luoghi storici aperti per l’occasione. Una modalità che invita a godersi ogni tappa con calma e attenzione: ogni installazione racconta una sfaccettatura della tradizione, alternando scene note a creazioni che giocano con nuove tecniche e linguaggi. La stessa famiglia dietro la Natività nel rifugio cura anche altre installazioni, sparse nel Santuario del Crocifisso e nelle sale museali, segno di un legame radicato con il territorio.

Accanto ai presepi tradizionali con le classiche statuine, si trovano opere meccaniche o realizzazioni di artisti contemporanei. Qui il Natale si guarda dalla prospettiva della modernità, tra sacro e innovazione. Un confronto che rende il percorso appetibile a pubblici diversi: chi cerca la tradizione e chi invece stimoli di lettura alternativa. Il risultato è curioso e stimolante: un’offerta culturale ricca, che fa riflettere sul ruolo sociale e simbolico di queste rappresentazioni in un’Italia capace di rinnovare le proprie radici, nel tempo.

Longiano, un borgo che racconta la sua storia attraverso il paesaggio e la festa

Chi arriva a Longiano durante le feste, nota subito un’atmosfera fatta di calma e cura. I vicoli, illuminati e ordinati – con quell’aria di chi ci tiene davvero –, invitano a scoprire con lentezza. Il presepe si inserisce così nel tessuto urbano, vive con la quotidianità della gente. A dominare c’è la fortezza malatestiana, che dal suo punto alto osserva la rete di luci e vicoli, sembra incoraggiare il visitatore a fermarsi un attimo, guardarsi intorno, sentire la storia un po’ ovunque.

Dalla cima della rocca il panorama si apre sui tetti e i campi, su secoli di vicende raccontate da architetture e paesaggi circostanti. Lungo il cammino si scoprono altre installazioni nuove, che fanno dialogare passato medievale e presente, creando un intreccio di storia, arte e tradizioni. Così si rafforza il senso di identità e di comunità – cosa che, curiosamente, in molte realtà italiane si nota soprattutto quando torna il freddo e con lui il periodo delle feste. Il presepe non è solo una messa in scena: è un invito a guardare con rispetto e attenzione alle radici di un luogo e della sua gente.

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