Negli ultimi tempi, con l’avvicinarsi del Natale, le città lombarde cambiano volto. Piazze illuminate, vie animate da casette di legno, profumi intensi che sembrano riportare indietro nel tempo, a usanze antiche. Milano, senza sorpresa, resta il fulcro di queste feste: in pieno centro, piazza Duomo si anima con un mercato che tira gente da ogni parte, mentre al Parco di Corso Venezia spicca un evento pensato soprattutto per famiglie. Ma non si tratta solo di commercio: i mercatini sono luoghi dove tradizioni centro-cittadine resistono – consideriamo “Oh Bej! Oh Bej!”, la fiera storica che – da oltre cinquecento anni – rappresenta un vero pezzo di storia milanese.
Poi, fuori Milano, l’atmosfera natalizia si respira forte, almeno da Brescia in giù. Il centro storico accoglie mercati che si inseriscono in programmi ricchi di cultura e piatti tipici, con artigiani e sapori del territorio che si mischiano spesso e volentieri. Mantova, Bergamo, Varese, Monza e Como aggiungono la loro voce al coro, portando appuntamenti che coinvolgono residenti e visitatori con offerte non banali. Nei paesini, come Clusone, la tradizione artigianale prende corpo, si sente quasi concreta, a rafforzare il legame tra mercatini e radici regionali.
Gli eventi più rappresentativi e le proposte per tutte le età
In pieno centro a Milano, le casette di legno di piazza Duomo accolgono un ventaglio di prodotti vario e interessante. L’attenzione cade su abbigliamento artigianale, cosmetici naturali e specialità gastronomiche di ogni tipo, dolci e salate, che rendono lo shopping delle feste tutt’altro che monotono. La formula delle aperture? Lunghe, dalle prime luci del mattino fino a sera, a vantaggio sia di chi lavora sia delle famiglie più tranquille. E poi, un altro scenario accogliente è il “Milano Christmas Village” ai Giardini di Porta Venezia: quello strizza l’occhio in particolare ai più piccoli, con stand di giocattoli, accessori per la casa e prodotti il più possibile locali. E qui spicca anche l’offerta gastronomica di street food – tra caldarroste e churros con cioccolata – un dettaglio che non è da poco, credetemi.

Una cosa che sfugge spesso, chi arriva da fuori, è la molteplicità degli appuntamenti che si tengono contemporaneamente in diversi quartieri: una rete fitta, ecco. La storica fiera “Oh Bej! Oh Bej!” ha sede vicino al Castello Sforzesco e al Parco Sempione, un pezzo di città che racconta tanto. È più di un semplice mercato; lo capirete girando tra gli artigiani che lavorano ferro battuto, rame e ottone, riportando in vita mestieri antichi. Le bancarelle vendono miele tipico, dolci tradizionali, giocattoli e trovi anche le “collane” di castagne affumicate, le Firunatt, simbolo natalizio di Milano che – per chi non lo sapesse – è tutto un programma.
Mercatini diffusi e tradizione nei centri più piccoli
Non solo città grandi: pure i borghi e i centri più piccoli della Lombardia si mettono in gioco con mercatini dove spicca qualità artigianale e legame con il territorio. A Varese, piazza Monte Grappa si trasforma in un villaggio natalizio fatto di casette illuminate che vendono abbigliamento, bigiotteria e prelibatezze alimentari locali, il tutto in un’atmosfera più raccolta, meno affollata ma ugualmente magica. Bergamo, dal canto suo, anima piazza Matteotti con un Christmas Village illuminato a festa e una grande ruota panoramica che aggiunge un tocco scenografico speciale.
Poi c’è Clusone, dove la proposta natalizia intreccia davvero cultura e tradizione: sotto la torre di Piazza Orologio, nella Corte S. Anna, si trovano espositori d’artigianato tipico, e nel mentre puoi fare un giro in calesse, ammirare scultori del legno e del cioccolato, ascoltare suonatori di cornamusa che – insomma – mettono la giusta atmosfera, quella autentica. Anche Como ha la sua parte: il mercatino in piazza Perretta, a due passi dal lago, evidenzia produttori locali che raccontano storie e tecniche del posto, rafforzando quel rapporto stretto tra i prodotti e il territorio.
In equilibrio tra tradizione e rinnovamento, i mercatini lombardi si confermano un fenomeno vivo, in evoluzione. La rete che si crea dà smalto alla cultura tradizionale e dà una mano all’economia locale. È un’occasione – per le comunità – per incontrarsi davvero, riscoprendo le radici che rendono unico il Natale dalle nostre parti.
