Ristrutturare il bagno spesso porta a un bivio decisivo, che tocca sia l’aspetto estetico sia il budget che si ha a disposizione: come decorare le pareti? Fino a qualche tempo fa, la soluzione più diffusa era la classica piastrellatura totale, dal pavimento al soffitto, con ceramica o gres porcellanato. Negli ultimi tempi, però, tante persone – designer e addetti ai lavori – stanno optando per una tecnica diversa: piastrellare solo la parte bassa delle pareti. Oltre a far risparmiare parecchio, questa scelta regala un effetto più luminoso e fa sembrare il bagno più spazioso, cosa che non guasta mai.
Così, la parte alta può essere valorizzata con pitture particolari, carte da parati o rivestimenti alternativi. Si apre un ventaglio ampio di soluzioni, rompendo la monotonia di un rivestimento a tutta altezza. Nei bagni piccoli o con poca luce, si sente subito la differenza: lo spazio sembra più aperto, meno soffocante. Non solo estetica, perché tagliando la quantità di piastrelle si usano meno materiali, con risparmi che – in molti casi – sfiorano anche il 50%, considerando anche meno costi di posa o manutenzione. Per chi progetta interni, è un dettaglio tutt’altro che secondario.
Quando è necessario proteggere le pareti con le piastrelle
Le zone vicino al lavabo, ai sanitari o nella vasca (o doccia) sono quelle dove l’umidità picchia duro e l’acqua fa visita spesso. Qui serve una protezione “tosta”, altrimenti il rischio danni sale. L’idea adottata vuole la piastrellatura che copra da terra fino a circa 120-150 centimetri di altezza, più o meno la parte più esposta. Usando piastrelle standard, tipo 40×120 cm, tre file bastano per arrivare a quel punto – giusto sopra il lavabo, che si trova intorno agli 85 cm da terra. Una misura pratica, che fa risparmiare materiale, applicato solo dove serve davvero.

Dal lato portafoglio, la situazione è chiara: si abbassano i costi anche di centinaia di euro. Prendiamo un bagno medio – intorno ai 6 metri quadrati con soffitti a 270 cm – riducendo la piastrellatura solo alla metà si taglia da 800 fino a 1200 euro, sempre in base ai materiali e alla posa. Sopra la piastrellatura, è possibile scegliere pitture idrorepellenti o lavabili, meno costose e comunque funzionali. Un dettaglio che, diciamolo, tende a passare inosservato, ma che fa la differenza quando il budget è stretto.
L’impatto estetico di un bagno a metà parete
Una linea che divide piastrelle e pittura o rivestimento crea un colpo d’occhio dinamico. L’effetto? Le pareti sembrano più lunghe, lo spazio più aperto e arioso. Funziona bene soprattutto in ambienti piccoli, o senza finestre, dove una parete tutta piastrellata rischia di chiudere la stanza anziché aprirla.
Le opzioni non mancano: dallo stile classico (una bella piastrella subway bianca) con pitture neutre tipo un grigio perla, fino a scelte più ricercate come un gres porcellanato effetto marmo per la parte bassa, abbinato a carte da parati resistenti all’umidità e con motivi naturali sopra. Qualcuno osa pure con materiali come microcemento o resina, per un bagno contemporaneo, dal carattere deciso e senza soluzione di continuità.
Alla finitura del bordo superiore della piastrella bisogna dedicare attenzione: protegge gli spigoli e regala un risultato finale ordinato e duraturo. Di solito, si installa un profilo di chiusura in alluminio o una cornice di finitura. Ne guadagna la resistenza e la pulizia dell’ambiente. Il trend di lasciare a vista solo metà parete non è solo una questione di design, ma – soprattutto – fa bene all’equilibrio tra stile, praticità e portafogli, in città come Milano o Torino specialmente.
