Perché le piastrelle in bagno si posano solo fino a metà parete per design ed efficacia

Perché le piastrelle in bagno si posano solo fino a metà parete per design ed efficacia

Franco Vallesi

Dicembre 21, 2025

Ristrutturare il bagno spesso porta a un bivio decisivo, che tocca sia l’aspetto estetico sia il budget che si ha a disposizione: come decorare le pareti? Fino a qualche tempo fa, la soluzione più diffusa era la classica piastrellatura totale, dal pavimento al soffitto, con ceramica o gres porcellanato. Negli ultimi tempi, però, tante persone – designer e addetti ai lavori – stanno optando per una tecnica diversa: piastrellare solo la parte bassa delle pareti. Oltre a far risparmiare parecchio, questa scelta regala un effetto più luminoso e fa sembrare il bagno più spazioso, cosa che non guasta mai.

Così, la parte alta può essere valorizzata con pitture particolari, carte da parati o rivestimenti alternativi. Si apre un ventaglio ampio di soluzioni, rompendo la monotonia di un rivestimento a tutta altezza. Nei bagni piccoli o con poca luce, si sente subito la differenza: lo spazio sembra più aperto, meno soffocante. Non solo estetica, perché tagliando la quantità di piastrelle si usano meno materiali, con risparmi che – in molti casi – sfiorano anche il 50%, considerando anche meno costi di posa o manutenzione. Per chi progetta interni, è un dettaglio tutt’altro che secondario.

Quando è necessario proteggere le pareti con le piastrelle

Le zone vicino al lavabo, ai sanitari o nella vasca (o doccia) sono quelle dove l’umidità picchia duro e l’acqua fa visita spesso. Qui serve una protezione “tosta”, altrimenti il rischio danni sale. L’idea adottata vuole la piastrellatura che copra da terra fino a circa 120-150 centimetri di altezza, più o meno la parte più esposta. Usando piastrelle standard, tipo 40×120 cm, tre file bastano per arrivare a quel punto – giusto sopra il lavabo, che si trova intorno agli 85 cm da terra. Una misura pratica, che fa risparmiare materiale, applicato solo dove serve davvero.

Perché le piastrelle in bagno si posano solo fino a metà parete per design ed efficacia
Una composizione a due terzi, con armadietti superiori e piastrelle con motivi floreali nella parte bassa della parete. – dialmabrown.it

Dal lato portafoglio, la situazione è chiara: si abbassano i costi anche di centinaia di euro. Prendiamo un bagno medio – intorno ai 6 metri quadrati con soffitti a 270 cm – riducendo la piastrellatura solo alla metà si taglia da 800 fino a 1200 euro, sempre in base ai materiali e alla posa. Sopra la piastrellatura, è possibile scegliere pitture idrorepellenti o lavabili, meno costose e comunque funzionali. Un dettaglio che, diciamolo, tende a passare inosservato, ma che fa la differenza quando il budget è stretto.

L’impatto estetico di un bagno a metà parete

Una linea che divide piastrelle e pittura o rivestimento crea un colpo d’occhio dinamico. L’effetto? Le pareti sembrano più lunghe, lo spazio più aperto e arioso. Funziona bene soprattutto in ambienti piccoli, o senza finestre, dove una parete tutta piastrellata rischia di chiudere la stanza anziché aprirla.

Le opzioni non mancano: dallo stile classico (una bella piastrella subway bianca) con pitture neutre tipo un grigio perla, fino a scelte più ricercate come un gres porcellanato effetto marmo per la parte bassa, abbinato a carte da parati resistenti all’umidità e con motivi naturali sopra. Qualcuno osa pure con materiali come microcemento o resina, per un bagno contemporaneo, dal carattere deciso e senza soluzione di continuità.

Alla finitura del bordo superiore della piastrella bisogna dedicare attenzione: protegge gli spigoli e regala un risultato finale ordinato e duraturo. Di solito, si installa un profilo di chiusura in alluminio o una cornice di finitura. Ne guadagna la resistenza e la pulizia dell’ambiente. Il trend di lasciare a vista solo metà parete non è solo una questione di design, ma – soprattutto – fa bene all’equilibrio tra stile, praticità e portafogli, in città come Milano o Torino specialmente.

×