Quando si pensa a cambiare gli spazi interni di un appartamento, si parte sempre da una necessità ben precisa: rendere l’ambiente più adatto a chi ci vive giorno dopo giorno. Non si tratta solo di buttare giù qualche muro. Serve uno sguardo attento all’uso e all’organizzazione degli ambienti. Tra le soluzioni più richieste spiccano l’apertura tra cucina e soggiorno per ampliare la zona giorno, la creazione di un secondo bagno e la definizione delle aree di servizio come la lavanderia. L’obiettivo? Spazi che siano comodi e pratici, senza quella fastidiosa frammentazione tipica di molte vecchie planimetrie con corridoi lunghi e stanze isolate. Chi vive in città, e lo sa bene – dallo scorso anno ci ha pensato più volte –, capisce quanto spazio si possa recuperare, riducendo i passaggi a favore delle zone davvero vissute.
Un equilibrio tra apertura e separazione funzionale dà il “la” a ogni progetto. Pareti di vetro leggere, arredi su misura e controsoffitti con luci integrate: così si segnano le diverse zone senza rinchiuderle. Realizzare un secondo bagno o una lavanderia, invece, richiede mano ferma: interventi precisi sugli impianti e un progetto ben curato, perché cambiano completamente la configurazione dell’abitazione. È proprio qui che si vede la differenza fra un lavoro fatto a regola d’arte e un normale restyling.
Il risultato? Di solito un appartamento che sembra più arioso e funzionale. Riesce a tenere insieme comodità e praticità, con spazi ben distinti ma – cosa non da poco – armonici nella vita di tutti i giorni.
Come trasformare un trilocale: da pianta a progetto funzionale
Facciamo un esempio: un trilocale di circa 110 metri quadrati, dalla forma a elle, con un corridoio centrale. L’ingresso apre su un passaggio che porta a stanze separate, compreso un ripostiglio sul fondo. La zona giorno è chiusa, con cucina divisa da una parete. La richiesta più importante era chiara: unificare cucina e soggiorno in un unico spazio funzionale, che includesse un tavolo da pranzo e un bancone a isola. Poi, si voleva anche ricavare un bagno in più accanto alla camera matrimoniale, più un’area lavanderia.

Per ottenere tutto ciò, si è dovuti intervenire praticamente su ogni cosa: abbattere pareti, spostare impianti elettrici e idraulici, rinnovare porte e finiture. La soluzione? Far scomparire la parete che divideva cucina e soggiorno, inglobando anche l’ingresso e parte del corridoio verso la zona notte. Il risultato è uno spazio che sembra più grande e fluido.
Il secondo bagno, invece, è stato ricavato ampliando il vecchio ripostiglio tra le camere; così ora funge da locale di servizio accessibile dalla camera matrimoniale. Riducendo la camera più piccola, si è allargato il bagno principale, con una nicchia lavanderia e un disimpegno funzionale. Gli impianti? Curati nei minimi dettagli per garantire praticità e lasciare tutto ben proporzionato. Un aspetto che non va mai sottovalutato per una ristrutturazione di successo.
Illuminazione, arredi e spazi studiati per la vita quotidiana
Nella nuova configurazione, alcune pareti e tratti del corridoio sono spariti: al loro posto, controsoffitti in cartongesso con faretti a led. Il motivo è semplice: garantire una luce uniforme, che accompagna con delicatezza verso la zona notte. I faretti – ormai un classico – migliorano l’atmosfera senza appesantire l’estetica, soprattutto in quei passaggi spesso trascurati ma comunque importanti.
Il living si apre tra salotto, pranzo e cucina. Sopra tutto, spicca un divano ad angolo davanti a una parete con la tv. Accanto, una struttura in legno sagomata rispecchia la forma del divano, ottimizzando lo spazio e facendo armonia con la parete principale. Il tavolo allungabile si trova vicino a una finestra grande, abbinato a un’isola cucina compatta ma efficiente: ha lavello, lavastoviglie e piano cottura integrati. Le colonne ai lati nascondono forno, frigorifero e dispense, creando così uno spazio ordinato e funzionale.
Il corridoio che porta alla zona notte è ben illuminato, con una nicchia lavanderia appena prima del bagno rinnovato. Da un lato si trovano lavabo e sanitari allineati, dall’altro una doccia walk-in ampia e comoda. La stanza più piccola? Progettata con una mensola-scrivania sotto la finestra, un armadio a nicchia e spazio per un eventuale letto a soppalco – così ha più possibilità d’uso. La camera principale ospita il bagno nuovo (ricavato dal ripostiglio) e una zona armadi con una postazione studio integrata.
Realizzare una lavanderia quando manca un locale dedicato è spesso un bel grattacapo. Diciamo che si recupera uno spazio stretto – circa 70 cm – nei corridoi o disimpegni, per mettere lavatrice e asciugatrice impilate, più qualche decina di centimetri per un lavatoio. Questo angolo deve essere vicino agli impianti, per forza: solitamente poi si trova accanto a bagni o cucina. La chiusura funzionale ed estetica? Normalmente con ante a libro, che nascondono tutto senza servire spazio extra per aprirle e tengono l’ambiente in ordine e armonia.
Insomma, un progetto così svela come un appartamento “classico” possa diventare uno spazio vivo, bilanciato e pensato davvero per chi lo abita. Con soluzioni architettoniche e tecniche che migliorano il comfort e la qualità della vita di ogni giorno.
