Salire su un treno che lentamente attraversa le Alpi svizzere significa anche prendersi del tempo per osservare davvero il paesaggio. Il trenino si sposta a una velocità media che si aggira tra i 36 e i 39 km/h. Non è un’idea di corsa verso la destinazione: sembra invece un invito a fermarsi con lo sguardo e apprezzare ogni singola sfumatura delle montagne fuori dal finestrino. Tra ponti che sembrano sfidare la gravità, vallate imbiancate dalla neve e piccoli paesini dall’aria fiabesca, il viaggio regala uno spaccato autentico del cuore montano della Svizzera. Un territorio dove i contrasti sono netti e la natura cambia decisamente da una stagione all’altra. Viaggiare su questo treno, aperto dal 1930, sa essere un momento per chi ama muoversi con calma, insomma un simbolo del viaggio lento e del turismo ad alta quota.
E non è solo il passo a renderlo speciale. Il convoglio, con la sua carrozza rosso acceso che si stende sinuosa fra le montagne, attraversa ben tre cantoni svizzeri collegando due località molto amate dai turisti. Luoghi dove natura e attività sportive si intrecciano. Le carrozze panoramiche, con ampie vetrate fino al soffitto, regalano una vista a 360 gradi sulle valli e le cime lungo i 291 chilometri del tragitto. Cambiano anche i colori: inverno porta il bianco dovunque, facendo ricordare i classici film delle feste, mentre primavera ed estate aprono a una tavolozza vivace che tanti apprezzano, soprattutto quando fa caldo e l’aria si riscalda davvero.
Il percorso sulle rotaie tra valli alpine e capolavori d’ingegneria
La tratta che collega Zermatt e St. Moritz è davvero un viaggio fra alcuni degli scorci più incredibili delle Alpi svizzere. Zermatt, certo, è nota per la vista sul Cervino e per il fatto che, lì, le auto non possono girare liberamente nel centro. Da lì il convoglio si spinge verso le vallate interne, fermandosi in punti strategici come Briga e Andermatt. Tra i momenti più emozionanti, il passaggio al Passo dell’Oberalp, dove il treno raggiunge un’altitudine superiore a 2.000 metri. In inverno, la neve ai lati della ferrovia diventa un sipario spettacolare, quasi scenografico. Un tratto impegnativo dal punto di vista tecnico. Molti passeggeri, comunque, si lasciano incantare da queste vedute, spesso incollando lo sguardo alle grandi finestre per qualche foto – quel dettaglio non è da poco.

Chi viaggia lentamente può notare anche l’ingegneria dietro questa linea. Tra le meraviglie più celebri spicca il viadotto Landwasser, un ponte di pietra alto circa 65 metri, famoso per la sua forma ad arco elegante; caratteristica che lo fa sembrare inserito perfettamente nel paesaggio, tanto da fondersi con un tunnel scavato nella roccia. Dopo aver lasciato la Val Mustér, il treno arriva a Coira: la città più antica di tutta la Svizzera. Da qui in poi – passaggio da non perdere – si entra nelle Gole del Reno, una sorta di “Grand Canyon” elvetico. Qui il contrasto tra le pareti a strapiombo e il fiume qui impetuoso risalta notevolmente. Un paesaggio fragile, complesso, che spesso sfugge a chi vive solo fra le mura metropolitane. L’esperienza diretta vale insomma più di mille parole.
Tipologie di viaggio e preparativi per un’esperienza lenta
Chi opta per questa tratta avrà comunque anche servizi dedicati e più confortevoli. Le opzioni sono chiaramente divise tra seconda e prima classe, con differenze concrete in termini di spazio e privacy. La seconda classe offre grandi finestrini panoramici e sedute comode. L’intenzione? Far sentire il passeggero immerso nel paesaggio. Nella prima classe, invece, si trovano poltrone più ampie e disposte in modo da aumentare il comfort durante le otto ore (circa) di viaggio. Aggiungiamo pure che la disponibilità di cibo e bevande a bordo contribuisce a trasformare l’esperienza in un bel momento, decisamente rilassante.
Chi vuole andare oltre ha pure a disposizione una classe lusso. Numero limitato di posti e un servizio paragonabile a quello di un albergo a cinque stelle. Qui l’assistenza è continua, e il menu gourmet si snoda in più portate, facendo diventare il viaggio qualcosa di culinario e paesaggistico insieme. La prenotazione, per forza di cose, va fatta per tempo; anche perché i periodi di alta affluenza richiedono una certa organizzazione. L’offerta varia con le stagioni, e non mancano le pause per la manutenzione della ferrovia.
Chi vuole spingersi oltre può anche pensare di unire questa esperienza a quella di altri treni panoramici noti in zona. Fra le proposte più gettonate c’è un itinerario che parte da St. Moritz e arriva fino alle pendici italiane, esplorando così paesaggi e culture diverse senza abbandonare i binari. Un’opzione che però richiede tempo e, per un viaggio così pensato, un po’ di pazienza. Ne esce un progetto ben più ampio di un semplice spostamento.
Insomma, il viaggio lento sulle rotaie svizzere è per chi ha voglia di fermarsi e osservare davvero. Mentre tutto oggi sembra correre sempre più veloce, rallentare sa regalare dettagli che, altrimenti, passerebbero inosservati. E fra i viaggiatori italiani appassionati di turismo slow, questa forma di itinerario sta guadagnando parecchio seguito.
