Così in Finlandia scaldano la casa senza termosifone: ti basta solo il più semplice degli oggetti

Così in Finlandia scaldano la casa senza termosifone: ti basta solo il più semplice degli oggetti

Franco Vallesi

Novembre 29, 2025

Le case che trattengono meglio il calore non sono sempre quelle con impianti costosi: lo dimostrano alcune pratiche diffuse nei paesi nordici. Nelle regioni fredde del Nord Europa, chi vive in appartamenti con vetri singoli ha imparato a usare soluzioni semplici e poco costose per limitare le dispersioni termiche. In cucina come in salotto, la fonte principale di freddo resta spesso la superficie vetrata: da lì escono aria calda e comfort. Qui raccontiamo un metodo pratico, alla portata di chiunque, che sfrutta materiali di uso comune per migliorare l’isolamento senza interventi strutturali. Un dettaglio che molti sottovalutano è proprio il ruolo del vetro nelle bollette più alte.

La tecnica, adottata in diverse case del Nord Europa e osservata anche in contesti urbani italiani, si basa sull’impiego del papier bulle applicato alle finestre. Non è una soluzione estetica o definitiva, ma è economica, rapida e reversibile. Chi vive in condomini datati lo nota ogni inverno: spifferi e pareti fredde peggiorano la sensazione di esposizione al freddo. L’idea è semplice e segue un principio fisico noto: l’aria intrappolata nelle bolle forma una piccola camera isolante che rallenta il passaggio di calore. Per questo motivo, in molte abitazioni del Nord questo materiale è usato come misura temporanea in aggiunta ai vetri esistenti.

Un fenomeno che in molti notano solo d’inverno è il contrasto tra ambienti dove il calore rimane e stanze dove sembra svanire nell’immediato: spesso la differenza è una finestra non trattata. Allo stesso tempo, questa pratica non elimina la necessità di un buon riscaldamento centralizzato, ma può ridurne l’uso occasionale. Nel corso dell’anno, chi sperimenta questi interventi registra una sensazione di comfort migliore, con cali nelle dispersioni percepiti nella vita quotidiana.

Come funziona il sistema e perché aiuta

Il principio alla base è la creazione di una barriera d’aria tra vetro e ambiente: quando il papier bulle viene applicato correttamente, le sue bolle d’aria riducono la conduzione termica attraverso il vetro. Le finestre, specialmente quelle con vetri singoli o telai datati, sono responsabili di una parte significativa della perdita di calore in una stanza. Lo raccontano i tecnici del settore: non sempre serve sostituire il vetro per ottenere miglioramenti sensibili. Un aspetto che sfugge a chi vive in città è che anche piccoli aggiustamenti alle guarnizioni o l’aggiunta di una pellicola possono incidere sui consumi stagionali.

Così in Finlandia scaldano la casa senza termosifone: ti basta solo il più semplice degli oggetti
Vista idilliaca su un paesaggio innevato con abeti e un tetto, incorniciata da una finestra con vetri singoli. Un ambiente che richiede soluzioni intelligenti per affrontare il freddo. – dialmabrown.it

In termini pratici, il materiale non cambia le proprietà del vetro ma crea una camera che rallenta gli scambi termici per irraggiamento e convezione. L’effetto non è uniforme: finestre molto soleggiate risentono meno del calo di luminosità, mentre quelle rivolte verso strade ombreggiate possono apparire più cupe. Secondo alcune stime pratiche riportate da operatori del settore, l’adozione di questo accorgimento può portare a un miglioramento della temperatura percepita fino a 2°C in ambienti poco efficienti, senza ricorrere a interventi strutturali. Un dettaglio che molti sottovalutano è la ridotta necessità di aumento della temperatura del termostato, che traduce benefici economici nella bolletta per chi lo adotta regolarmente.

Questo sistema, inoltre, limita l’ingresso di correnti d’aria e contribuisce a stabilizzare la temperatura interna. Tuttavia, non sostituisce misure più durature quando sono possibili: l’isolamento a soffitto, la coibentazione delle pareti e la sostituzione di vetri e telai rimangono interventi più efficaci sul lungo periodo. Un fenomeno che in molti segnala è la facilità con cui, in alloggi locati, si può migliorare il comfort senza modifiche permanenti all’immobile.

Installazione pratica, limiti e alternative

L’installazione è alla portata di chiunque e richiede pochi strumenti: nastro biadesivo, forbici e il rotolo di papier bulle. Prima di tutto si pulisce il vetro e il telaio per assicurare un’adesione corretta. Poi si tagliano i pannelli seguendo le misure del vetro e si fissano sul telaio con il nastro lasciando le bolle rivolte verso l’esterno; infine si liscia il materiale per eliminare pieghe e cavità che possono creare spifferi. Un dettaglio che molti sottovalutano è la necessità di controllare periodicamente l’aderenza: l’umidità e il calore possono ridurre l’efficacia del nastro nel tempo.

Tra i limiti ci sono la leggera riduzione della luminosità e la durata limitata del materiale: per mantenere l’efficacia è spesso necessario sostituirlo ogni stagione fredda. Inoltre, la resa è minore su vetri già doppi o su superfici molto grandi, dove interventi più strutturali risultano più efficienti. Per chi cerca soluzioni più durature, esistono alternative come i tendaggi termici, i film isolanti riutilizzabili e i pannelli in sughero o in lana di pecora che offrono maggiore estetica e una durata superiore.

Un fenomeno che in molti notano è la scelta pratica dei proprietari di case in affitto: preferiscono soluzioni reversibili che non richiedano permessi. Allo stesso tempo, chi abita in centri storici o in condomini con vincoli trova nel papier bulle un rimedio temporaneo valido. Nel verificare costi e benefici, è utile considerare che anche piccoli miglioramenti locali contribuiscono a un comfort complessivo migliore: una stanza che mantiene il calore permette di ridurre l’uso del termosifone, e questo si traduce in risparmi su larga scala nel corso dell’anno.

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