Metti in tavola questa corona salata: la prepari in anticipo e a Natale fanno tutti il bis

Metti in tavola questa corona salata: la prepari in anticipo e a Natale fanno tutti il bis

Franco Vallesi

Novembre 26, 2025

La tavola delle festività spesso decide l’umore della serata: ospiti che arrivano, piatti da coordinare e poco tempo per gli ultimi preparativi. In questo quadro pratico la ghirlanda di pizza si propone come soluzione concreta: è scenografica, si può preparare con anticipo e si serve a pezzi, rendendo più rapido il servizio. Chi organizza i pranzi in molte case italiane cerca piatti che uniscano praticità e gusto; questa proposta nasce proprio da quella necessità quotidiana di trovare un antipasto per Natale che non richieda operazioni dell’ultimo minuto.

Impasto e tecnica: i passaggi che fanno la differenza

La riuscita della ghirlanda nasce prima di tutto dall’attenzione alla base. Un buon impasto con una percentuale di semola e acqua ben calibrata regala una consistenza elastica che si lavora facilmente e mantiene la fragranza. Il primo passaggio, spesso trascurato, è l’autolisi: lasciare la farina a contatto con l’acqua per un periodo breve permette al glutine di svilupparsi senza stressare troppo la massa. Lo raccontano i tecnici della panificazione e lo notano anche i panettieri nelle grandi città: è un dettaglio che molti sottovalutano.

Metti in tavola questa corona salata: la prepari in anticipo e a Natale fanno tutti il bis
Una mano impasta farina e ingredienti in una ciotola, preparando la base per una deliziosa ghirlanda salata. – dialmabrown.it

Dopo l’autolisi si incorpora il lievito di birra sbriciolato e parte dell’acqua, impastando fino a ottenere una massa omogenea. Il sale va aggiunto solo in un secondo momento, per non interferire con l’azione del lievito, mentre l’olio entra alla fine, rendendo la pasta più morbida e profumata. Una prima lievitazione di circa un’ora è sufficiente per poi eseguire una piega di rinforzo e lasciare un riposo più lungo. Questo ritmo lento nella lavorazione migliora l’alveolatura e la struttura, così la ghirlanda sostiene il condimento senza sbriciolare.

Un aspetto pratico: chi vive in appartamenti piccoli può preparare l’impasto la sera prima e sfruttare il frigorifero per una lievitazione controllata. Un dettaglio che semplifica la gestione delle portate nel corso della giornata.

Cottura, farcitura e come conservarla prima del servizio

La forma circolare si ottiene stendendo l’impasto a filone e sistemandolo in uno stampo a ciambella ben oliato: così si crea immediatamente l’effetto ghirlanda senza complicazioni tecniche. Prima della cottura la superficie si lascia pulita ai bordi e si spalma una passata leggera, mantenendo l’equilibrio fra umidità e doratura. Dopo l’ultima lievitazione la cottura in forno a 200 °C per circa mezz’ora restituisce una crosta dorata e un interno soffice che profuma di pane appena fatto.

La decorazione finale è il momento in cui la ghirlanda diventa centro tavola: pomodorini cotti in forno, mozzarelline, qualche foglia di basilico fresco e un filo d’olio trasformano la corona in un piatto invitante. Un pizzico di origano aggiunge sapore senza sovrastare gli ingredienti principali. La versatilità permette anche varianti con salumi o verdure arrosto per adattarsi ai gusti degli ospiti.

Per chi prepara con anticipo, un trucco pratico è conservare la ghirlanda tiepida avvolta in un panno pulito: così mantiene la fragranza fino al momento di servire. Nel Nord e nel Sud Italia le famiglie adottano soluzioni simili per distribuire il lavoro in più fasi; è un approccio che riduce lo stress e consente di aprire il pranzo con un piatto che mette tutti a proprio agio. Un dettaglio finale: la ghirlanda tagliata a fette si condivide come un vero centro tavola commestibile, e questo è il motivo per cui molti la preferiscono alle tradizionali portate d’apertura.

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