Lavate sempre a 30°? Gli esperti avvisano: così rischiate danni e guasti prematuri alla lavatrice

Lavate sempre a 30°? Gli esperti avvisano: così rischiate danni e guasti prematuri alla lavatrice

Franco Vallesi

Novembre 26, 2025

Apri lo sportello della lavatrice e senti un odore stantio che resta anche dopo aver fatto partire un ciclo: è una scena comune in molte case. Molti scelgono di impostare sempre i programmi a 30°, convinti di risparmiare energia e di proteggere i tessuti. Ma quella scelta, ripetuta nel tempo, mostra effetti concreti sulla macchina e sulla pulizia degli indumenti. Gli installatori e i tecnici che intervengono nelle case lo raccontano: non è solo una questione di capi meno puliti, ma di manutenzione che prima o poi si paga.

Perché non basta lavare sempre a 30°

Impostare costantemente i lavaggi a lavaggi a 30° è diventata una prassi diffusa perché promette risparmio energetico e cura dei tessuti. Tuttavia, gli specialisti spiegano che le temperature basse non rimuovono del tutto i residui solidi dei prodotti e delle impurità: il detersivo può depositarsi nel cestello, nelle guarnizioni e nei tubi, creando un habitat per batteri e muffe. Col tempo l’accumulo genera cattivi odori, riduce l’efficienza del risciacquo e peggiora lo scambio termico; il motore e la pompa lavorano più a lungo e il consumo effettivo può aumentare.

Lavate sempre a 30°? Gli esperti avvisano: così rischiate danni e guasti prematuri alla lavatrice
Lavate sempre a 30°? Gli esperti avvisano: così rischiate danni e guasti prematuri alla lavatrice – dialmabrown.it

Un dettaglio che molti sottovalutano è la qualità dell’acqua: in aree con acqua dura l’azione del calcare è più marcata e i depositi si fissano più facilmente sulle superfici interne. Questo non è solo un problema estetico: il calcare compromette le prestazioni dei componenti meccanici e può portare a guasti prematuri. Gli esperti, senza numeri sensazionalistici, dicono che lavaggi esclusivamente a 30° aumentano la probabilità di interventi tecnici nel corso degli anni.

Dal punto di vista igienico, certe tipologie di capi — asciugamani, biancheria intima, lenzuola — richiedono un’azione più energica per ridurre i microrganismi a contatto con la pelle. Le formulazioni moderne dei detergenti migliorano i risultati a freddo, ma non possono sempre sostituire l’effetto igienizzante della temperatura. Un aspetto che sfugge a chi vive in città: l’umidità all’interno della vasca favorisce odori e proliferazione microbica, specie se lo sportello viene chiuso subito dopo il ciclo.

Come intervenire: cicli, manutenzione e prodotti

La soluzione non è rinunciare ai 30° ma variare. Inserire, in modo programmato, un ciclo a 60° — o occasionalmente a 90° se il programma e i tessuti lo permettono — aiuta a sciogliere i residui di detersivo, a disattivare molti batteri e a ridurre l’accumulo di calcare. I tecnici consigliano di eseguire una pulizia profonda una volta al mese o ogni due mesi, a seconda del carico d’uso e della durezza dell’acqua. Un dettaglio che molti sottovalutano è la manutenzione ordinaria: svuotare il filtro, asciugare la guarnizione e lasciare lo sportello aperto favoriscono l’areazione della vasca.

Per chi cerca alternative ecologiche, l’uso periodico di acido citrico diluito in acqua e fatto girare a 60° è indicato da diversi professionisti come pratica efficace per decalcificare e rinfrescare la vasca. Non è una soluzione miracolosa, ma se ripetuta ogni due o tre mesi nelle zone con acqua dura produce un beneficio tangibile. Allo stesso tempo, leggere le etichette dei capi permette di bilanciare i cicli: delicati a 30°, capi quotidiani a 40°, programmi igienizzanti a 60° quando necessario.

La scelta dei detergenti incide: prodotti troppo dosati favoriscono residui, mentre dosaggi corretti riducono l’impatto. Altre pratiche utili includono controlli periodici delle tubazioni e seguire le indicazioni del costruttore per la pulizia del filtro. In termini pratici, la manutenzione preventiva evita spese maggiori nel lungo periodo: una lavatrice che riceve cure semplici e cicli variati resta efficiente più a lungo e provoca meno interventi riparativi nelle case in Italia e altrove. Chiudere con un gesto pratico — controllare la guarnizione e far girare un ciclo caldo ogni tanto — è il tipo di abitudine che spesso previene problemi reali e spese impreviste.

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