Dal 17 al 23 novembre 2025 Milano si trasforma nella capitale della musica italiana: sul palco ANNA, I Cani, Dardust, Cremonini, The Chemical Brothers e decine di eventi sparsi ovunque, con Tananai alla guida di un’edizione che parla di futuro e nuove voci.
A Milano, la musica non suona soltanto: invade, trasforma, connette. La Milano Music Week 2025, in programma da lunedì 17 a domenica 23 novembre, non è più soltanto una settimana tematica. È un ecosistema vivo dove si incontrano artisti, produttori, autori, fan, addetti ai lavori. Un’onda urbana che attraversa locali, teatri, arene e club, portando con sé il suono di quello che sarà.
A dare il tono di questa nona edizione è Tananai, scelto come curatore speciale insieme alla direttrice Nur Al Habash. Il tema lanciato è chiaro: Nuova generazione. Un invito ad ascoltare chi sta cambiando il panorama musicale, non solo in radio ma anche nei backstage, negli studi, nelle community online.
La città si prepara a ospitare centinaia di eventi, tra live, talk, premi, playlist urbane e incursioni sonore. Gli hub principali diventano luoghi di confronto oltre che di spettacolo. L’idea è quella di creare un dialogo trasversale tra chi fa musica, chi la studia, chi la produce e chi semplicemente non può farne a meno. Un appuntamento che da anni definisce il presente del settore musicale italiano e che nel 2025 vuole finalmente tornare a guardare avanti.
I concerti più attesi, i luoghi simbolo e quella linea invisibile che unisce pubblico e industria musicale
Se c’è un cuore pulsante nella Milano Music Week, è quello dei live. E quest’anno il programma batte forte. Il 22 novembre, l’Unipol Forum ospita ANNA, regina indiscussa delle classifiche italiane, con un live che promette energia pura e scenografie d’impatto. Il giorno dopo, domenica 23, toccherà invece a I Cani, con la chiusura del loro tour all’Alcatraz, una delle date più attese dai fan e dal mondo dell’indie.

Ma il calendario non si ferma ai grandi nomi. C’è la raffinatezza sinfonica ed elettronica di Dardust, che il 20 e 21 novembre presenta il suo spettacolo Urban Impressionism al Teatro San Babila, un doppio appuntamento che unisce minimalismo visivo e potenza sonora. E ancora, la presenza scenica di Cesare Cremonini, che ha scelto un luogo intimo come il Piccolo Teatro Grassi per presentare il suo nuovo album live, in una veste acustica inedita. Gli amanti dell’elettronica troveranno pane per le loro orecchie ai Magazzini Generali, dove i The Chemical Brothers faranno un set esclusivo che promette di scuotere anche le fondamenta.
Non è solo una questione di concerti, però. La Milano Music Week è anche spazio di pensiero, con talk, premi e occasioni di confronto tra generazioni, generi e prospettive. Si parlerà di produzione indipendente, di musica come attivismo, di tendenze digitali e mercato globale, ma sempre con l’occhio puntato su chi la musica la vive ogni giorno. Un’attenzione particolare è riservata ai giovani, con incontri dedicati al mondo scolastico, alle nuove tecnologie e alle possibilità concrete di entrare nel settore.
Tananai, con il suo sguardo trasversale e la capacità di tenere insieme pop e ironia, è il volto perfetto per questa edizione. E se l’obiettivo era “dare voce a chi sta riscrivendo le regole”, la line-up e gli eventi sembrano aver centrato il punto. Per chi vive a Milano, sarà difficile ignorarla. Per chi viene da fuori, impossibile perdersela. La città, almeno per una settimana, suona tutta insieme.
Non una novità per la città di Milano
Milano non è nuova a eventi che trasformano il tessuto urbano, ma con la Music Week accade qualcosa di diverso. Non si tratta solo di occupare gli spazi con suoni, ma di cambiare la temperatura culturale della città. Dai locali underground alle sale storiche, dalle voci emergenti ai mostri sacri della scena elettronica, ogni angolo si accende di significato. L’edizione 2025 si distingue non solo per la qualità degli artisti coinvolti, ma per l’idea forte che guida ogni scelta: aprire il discorso musicale a chi lo vive oggi e a chi lo guiderà domani.
Il tema della “Nuova generazione” non è un’etichetta: è una direzione. E non si ferma ai giovani artisti, ma coinvolge nuove pratiche, nuove economie creative, nuovi modi di raccontare e distribuire la musica. La presenza di Tananai come curatore ha un valore simbolico, ma anche strategico: rappresenta una figura ibrida, capace di unire leggerezza e profondità, pubblico mainstream e linguaggi laterali. Milano, in questo contesto, si conferma una città laboratorio, dove l’industria musicale non solo si espone ma si mette in discussione.
Per chi partecipa, sarà l’occasione di ascoltare dal vivo progetti inediti, ma anche di scoprire cosa c’è dietro: gli incontri, le storie, le visioni. Per chi lavora nella musica, è un punto fermo nel calendario. E per chi la musica la ama senza etichette, è semplicemente la settimana più bella dell’anno. Non resta che uscire, ascoltare e lasciarsi sorprendere. Perché Milano, in questi giorni, non è una città: è una canzone.
