Pasta ogni giorno fa ingrassare? Una nutrizionista chiarisce quante volte a settimana mangiarla e in quali quantità.
Mangiare pasta è quasi un rito per milioni di italiani, ma resta un dubbio che divide da anni chi è attento alla linea: si può davvero consumarla ogni giorno senza ingrassare? L’idea che la pasta sia il nemico numero uno della bilancia è dura a morire, eppure i dati nutrizionali raccontano una storia diversa. Secondo quanto affermato dalla biologa nutrizionista Chiara Manzi, intervistata tramite il suo profilo social, tutto dipende da porzioni e frequenza settimanale, non dalla demonizzazione dell’alimento in sé. Perché se da un lato la pasta è una fonte importante di carboidrati, essenziali per produrre energia, dall’altro è il modo in cui viene cucinata e servita a fare la vera differenza sul bilancio calorico quotidiano.
La pasta come parte della dieta mediterranea
In Italia, la pasta non è solo un alimento: è cultura, tradizione e comfort food. La si trova in mille forme, da quella di grano duro alla variante integrale, fino a quella senza glutine. In estate si preferisce fredda e condita con verdure di stagione, mentre in inverno è spesso abbinata a legumi o a preparazioni più sostanziose come pasta e patate. Ma negli ultimi anni, complici le mode dietetiche e l’ossessione per il conteggio calorico, è cresciuto lo scetticismo nei suoi confronti.

Molti temono che consumarla spesso possa portare ad aumento di peso, specie se si sta seguendo una dieta ipocalorica o si ha uno stile di vita sedentario. Eppure i nutrizionisti continuano a ribadire che non è la pasta in sé a creare problemi, ma le quantità esagerate e i condimenti troppo ricchi. Una porzione standard – spiega la nutrizionista – equivale a 80 grammi di pasta secca, meglio ancora se accompagnata da un condimento semplice a base di olio extravergine, verdure o legumi.
I carboidrati complessi contenuti nella pasta sono fondamentali per il funzionamento del cervello, per il tono muscolare e per mantenere stabili i livelli di zucchero nel sangue. Il trucco, quindi, è inserirli con equilibrio all’interno del proprio fabbisogno giornaliero, senza eliminazioni drastiche che nel lungo periodo rischiano di generare carenze nutrizionali o squilibri metabolici.
Quante volte mangiare pasta a settimana senza ingrassare
Secondo l’esperta, è possibile mangiare pasta ogni giorno, a patto di rispettare le porzioni consigliate e non esagerare con i condimenti. I cereali come pasta, riso, farro o cous cous possono essere presenti quotidianamente nella dieta, a patto che si mantenga la soglia degli 80 grammi a pasto. Per il pane, la nutrizionista suggerisce un massimo di 50 grammi al giorno, mentre le patate o altri sostitutivi amidacei andrebbero consumati solo una o due volte a settimana.
Questo schema, basato su quantità misurate, permette di evitare picchi glicemici e favorisce un senso di sazietà che aiuta a non eccedere con altri alimenti. Importante anche ricordare che un piatto di pasta condito con grassi saturi, come panna, formaggi e insaccati, ha un impatto completamente diverso rispetto a uno condito con olio, verdure e legumi.
Chi svolge attività fisica regolare può sfruttare la pasta come fonte energetica ideale. I carboidrati contenuti in essa vengono convertiti in glucosio e poi immagazzinati sotto forma di glicogeno, pronto a essere utilizzato nei momenti di maggiore sforzo. Ma anche per chi conduce una vita meno attiva, la chiave resta sempre la moderazione, non l’eliminazione.
Il messaggio che arriva dalla nutrizionista è chiaro: la pasta non va demonizzata. È anzi parte integrante di un’alimentazione sana, a patto di saper dosare le quantità, scegliere bene i condimenti e non associare nello stesso pasto più fonti di carboidrati. Mangiarla ogni giorno non solo è possibile, ma è compatibile con il controllo del peso, se si rispetta l’equilibrio energetico complessivo della giornata.
