Gli italiani puntano sulle case green: quanto si paga in più per l’efficienza energetica in città?

Gli italiani puntano sulle case green: quanto si paga in più per l’efficienza energetica in città?

Luca Antonelli

Novembre 6, 2025

Si entra in un appartamento e la prima cosa che colpisce non è il colore delle pareti ma la bolletta che si scosta dalla cassetta delle lettere: segnale tangibile di quanto incida l’isolamento e l’impianto sul valore di una casa. Nel mercato immobiliare italiano la qualità energetica è diventata un elemento che gli acquirenti soppesano con attenzione, non solo per il risparmio sul riscaldamento ma anche per la rivendibilità. I numeri raccolti da una recente indagine dei centri di analisi del settore mostrano divari significativi tra abitazioni performanti e quelle da riqualificare, e la fotografia muta molto da città a città.

Come l’efficienza pesa sul prezzo richiesto

La prima lettura dei dati è netta: la efficienza energetica influenza il prezzo richiesto sul mercato. Comprare una casa nelle classi alte, tipicamente in classe A o superiori, può costare fino al 52% in più rispetto a un immobile in classi E, F o G. In termini pratici, il mercato chiede in media circa 3.000 euro/mq per le abitazioni più efficienti, contro i circa 2.000 euro/mq per quelle meno performanti.

Gli italiani puntano sulle case green: quanto si paga in più per l’efficienza energetica in città?
In alcune grandi aree la differenza tra case “green” e quelle più energivore è limitata. – dialmabrown.it

Questa differenza non è solo un numero astratto: riflette interventi sull’involucro, impianti più moderni e, spesso, una manutenzione più curata. Un dettaglio che molti sottovalutano è che la classe energetica incorpora scelte tecniche (caldaie, infissi, isolamento) che incidono anche sulla percezione immediata dell’immobile da parte del compratore. Lo raccontano i tecnici del settore: l’effetto sul prezzo dipende sia dall’effettivo risparmio in bolletta sia dalla capacità del venditore di valorizzare l’intervento fatto.

Nel complesso, la preferenza per case meno bisognose di lavori si traduce in un premium riconoscibile a livello nazionale. Chi osserva il mercato nella vita quotidiana nota come, nei contratti di vendita, la certificazione energetica sia diventata una leva negoziale: non più solo un adempimento burocratico, ma un elemento che apre o chiude trattative.

Differenze tra città: dal Nord al Sud il divario cambia

I dati per città mostrano spaccature marcate. Al vertice delle differenze troviamo Torino, dove la forbice arriva quasi al 70%: una casa in classe A o superiore si valuta in media 3.136 euro/mq, mentre le abitazioni in classi basse scendono a 1.853 euro/mq. Anche al Sud il premio è molto evidente: a Bari il delta è vicino al 67% (3.227 vs 1.931 euro/mq), e a Palermo supera il 50% pur con prezzi assoluti più bassi (2.250 vs 1.414 euro/mq).

Altre città presentano scarti significativi ma inferiori: Catania segna un +44% tra case efficienti e energivore, mentre a Verona la distanza si riduce al 31% (3.234 vs 2.470 euro/mq). Un fenomeno che in molti notano solo d’inverno è quanto la maggiore incidenza del riscaldamento nelle regioni più fredde renda la classe energetica un fattore di scelta più pressante per gli acquirenti.

Ancora, capoluoghi come Bologna e Roma mostrano divari più contenuti ma comunque rilevanti: nel primo caso la differenza è attorno al 20% (4.071 vs 3.400 euro/mq), nella Capitale intorno al 19% (4.218 vs 3.548 euro/mq). Questo conferma che il peso della classe energetica non è uniforme: conta l’offerta immobiliare locale, la domanda e il patrimonio edilizio preesistente. Un aspetto che sfugge a chi vive in città è che la stessa classe può essere valutata in modo diverso a seconda del contesto urbano e delle aspettative dei compratori locali.

Dove conviene e come cambia il mercato per quartiere

In alcune grandi aree la differenza tra case “green” e quelle più energivore è limitata. È il caso di Milano, Firenze e Napoli, dove il premium si avvicina o scende sotto il 10%. A Milano una casa in classe A si valuta in media 5.668 euro/mq, contro 5.360 per le classi più basse: una differenza di appena il 6%. A Firenze il gap è intorno al 5% (4.783 vs 4.540 euro/mq), mentre a Napoli la forbice è sullo stesso ordine di grandezza (circa 3.100 vs 2.939 euro/mq).

Entrando nei quartieri, i prezzi spiegano perché la geografia pesa più della sola etichetta energetica. A Milano il primato dei costi per immobili efficienti è del quartiere Garibaldi-Moscova-Porta Nuova, con valori che superano i 12.200 euro/mq; seguono il Centro e altre zone di pregio. All’estremo opposto si trovano aree più periferiche come Bisceglie-Baggio-Olmi, dove i valori scendono sotto i 4.000 euro/mq.

Analogamente a Roma, il valore delle case green è molto legato alla zona: il Centro Storico guida le quotazioni attorno a 9.609 euro/mq, mentre quartieri come Lunghezza-Castelverde si fermano a poco più di 2.300 euro/mq. Questo porta a una conclusione pratica per chi compra o vende: la classe energetica è un elemento importante, ma spesso la posizione e le dinamiche locali decidono l’entità del premio sul prezzo richiesto. Alla fine, la tendenza che molti italiani osservano è una sempre maggiore attenzione alle prestazioni dell’abitazione, calibrata però sul contesto urbano e sulle reali esigenze di chi deve vivere lo spazio.