Microonde, guai in arrivo: ecco quali piatti trasformano il riscaldamento in un pericolo

Microonde, guai in arrivo: ecco quali piatti trasformano il riscaldamento in un pericolo

Microonde, guai in arrivo: ecco quali piatti trasformano il riscaldamento in un pericolo - dialmabrown.it

Marco Ferrero

Novembre 3, 2025

Un piccolo scoppio, una scintilla nel piatto e il pranzo che finisce in una sorpresa per niente gradita: capita più spesso di quanto si pensi nelle cucine di città e provincia. Quando apriamo lo sportello del microonde di solito pensiamo solo a risparmiare tempo, ma basta un materiale sbagliato per causare crepe, emissione di sostanze indesiderate o, nei casi peggiori, un principio di incendio. Lo raccontano i tecnici del settore: non è sufficiente evitare il metallo in senso stretto, ci sono materiali insospettabili che reagiscono male alle onde. Un dettaglio che molti sottovalutano è la presenza di decorazioni metalliche sui bordi, che appaiono innocue ma possono scatenare archi elettrici. Qui sotto, cosa conoscere per non correre rischi.

Materiali che possono dare problemi

Non tutti i contenitori “da tavola” sopportano il calore generato dalle microonde. Il vetro non temperato, ad esempio, è spesso percepito come sicuro: in realtà può cedere per shock termico quando un alimento molto caldo viene inserito o quando il piatto passa da freddo a caldo in poco tempo. Il risultato può essere la formazione di micro-crepe invisibili che poi si trasformano in rotture improvvise.

La plastica comune è un altro problema diffuso: le vaschette sottili della gastronomia o i contenitori senza indicazioni tecniche tendono a deformarsi, fondersi o a rilasciare componenti che è preferibile non ingerire. Un fenomeno che in molti notano soprattutto quando si riscaldano sughi o cibi molto grassi: la plastica si scalda e può degradare.

Ci sono poi la terracotta e la ceramica non smaltata, materiali porosi che assorbono umidità e si indeboliscono con le microonde. Infine, i piatti con un filo dorato o argentato sul bordo possono provocare scintille e archi elettrici perché il metallo interagisce con le onde elettromagnetiche. Un aspetto che sfugge a chi vive in città: l’uso ripetuto di contenitori non idonei aumenta il rischio di incidenti nel tempo.

Come capire se un piatto è adatto

Non tutti conservano le confezioni originali, ma ci sono controlli pratici che aiutano a valutare la sicurezza di un contenitore. Il primo riferimento da cercare è il simbolo “microwave safe” o un bollino con onde stilizzate sul fondo: non è decorazione, è informazione tecnica. Quando manca, è meglio non improvvisare. Un trucco semplice e testato? Riempire il piatto con acqua e scaldare per un minuto: se l’acqua è calda e il contenitore resta relativamente freddo, è un segnale favorevole; se il piatto si scalda molto, meglio evitarlo.

Preferire il vetro temperato o la ceramica smaltata certificata è una scelta ragionevole: questi materiali resistono meglio agli sbalzi di temperatura e non interagiscono con il cibo. Nella plastica, attenersi alle diciture sull’etichetta è fondamentale: l’assenza di indicazioni tecniche equivale spesso a rischio. Un dettaglio che molti sottovalutano è lo stato del piatto: crepe, graffi profondi o smalto consumato possono trasformare un oggetto in un pericolo reale.

Infine, osservare la struttura e non usare contenitori danneggiati è un comportamento semplice ma spesso trascurato nelle case italiane: le microonde possono infilarsi nelle fessure e accelerare la corrosione o la rottura del materiale.

Microonde, guai in arrivo: ecco quali piatti trasformano il riscaldamento in un pericolo
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Comportamenti pratici e precauzioni quotidiane

Usare il microonde in modo intelligente non richiede gesti impossibili, ma attenzione costante. Evitare di mettere nel forno oggetti con bordi metallici o fogli di alluminio, non scaldare in contenitori sigillati e non sovraccaricare il piatto con cibi molto grassi che raggiungono temperature locali molto alte. Per coprire i cibi, preferire coperchi specifici o semplici tovaglioli di carta: il rischio di deformazione della plastica diminuisce.

Per le famiglie, la regola pratica è investire in pochi recipienti con etichetta chiara e usarli sempre per il microonde: vetro resistente, piatti in ceramica certificata e plastiche con indicazione d’uso. Sostituire piatti incrinati o consumati evita problemi prima che si manifestino. Un fenomeno che emerge nelle case di molte regioni italiane è la tendenza a usare soluzioni “usa e getta”: una scelta che aumenta il rischio di contaminazione e guasti dell’elettrodomestico.

Alla fine, il microonde rimane uno strumento pratico, ma non indifferente: sapere cosa si può mettere dentro e come farlo riduce guasti e potenziali rischi per la salute. Un piccolo investimento in pochi oggetti certificati e qualche controllo semplice in cucina salva tempo… e qualche spiacevole sorpresa.